Dall’anno 2013 sono entrati ufficialmente a gareggiare nella Lega Bisse del Garda equipaggi totalmente femminili.
Il primo anno è stata messa in palio la “Coppa femminile” mentre dal 2014 è stato ufficialmente istituita la “Coppa del Garda” la quale ha come premio il “Trofeo del Colbertaldo”
Breve storia del Trofeo perenne “Coppa del Garda” per l’equipaggio femminile copia dell’opera dello scultore Vittorio di Cobertaldo.
La Lega Bisse del Garda, ringrazia il Comune di Lazise che ha concesso la riproduzione della scultura originale conservata presso il Municipio.
Il trofeo venne vinto dai fratelli Nadir detto “l’Africano”, Dino detto “Nuci”, Benigno detto “el Batidor” e Raineri detto “Tognetto” nel 1931 e poi donato alla municipalità.
Dalla pubblicazione: “Lazise com’era”
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Nel quadro della valorizzazione degli sport dell’acqua il Fascismo inventò (1931) le regate di “bisse”, tradizione di origine veneta ripetutamente morta e recuperata, nuovamente interrotta con la Grande Guerra rispuntata nel ’28-’29.
Un loro fervente sostenitore fu il divino Gabriele, il poeta- soldato di Roseto degli Abruzzi che le voleva ampollosamente chiamate “gli agonali del remo” e che sostenne anche con l’offerta di premi e trofei, uno dei quali resta conservato nel municipio di Lazise, scultura bronzea di Vittorio di Colbertaldo. Dopo la seconda guerra mondiale le regate ripresero nel 1967; l’entusiasmo condusse alla costituzione (1968) della “Lega Bisse del Garda” che da allora organizza annualmente le regate rimettendo ogni volta in palio la “Bandiera del lago”. Si devono alla memoria e alla penna di Umberto Rossetti le pagine di storia pubblicate per il venticinquennale del sodalizio.
La bissa, tipica imbarcazione del Garda, deriva le sue origini dal “bissone” veneziano e, per una serie di caratteristiche tecniche, aveva un peso alquanto superiore alle moderne. Queste pesano 110 kg, hanno una lunghezza di 10,5 m e una larghezza di 0,65; sono a fondo piatto, con 35 ordinate e con fasciame non più longitudinale “a paro” come un tempo, ma coperta da 3 fogli di compensato marino.
Hanno quattro scalmiere (forcelle per i remi), la prima e la quarta in ferro, la seconda e la terza in legno come origine. Uno dei remi, infine appartiene alla categoria dei flessibili.
La foto del 1931 mostra i campioni di Lazise della specialità “bisse da corsa”, i fratelli Nadir detto “l’Africano”, Dino detto “Nuci”, Benigno detto “el Batidor” e Raineri detto “Tognetto”. Di loro e della buona scuola di voga riferisce qualcosa “L’Arena” dell’8 novembre 1931.
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